Alessandra Racca

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Alessandra Racca

Fermamente decisa a dimostrare che la poesia non è una noia.
Alessandra Racca, torinese, classe ’79, conosciuta sul palco e sul web come la “Signora dei calzini”, appassionata di poesia “ad alta voce”, è autrice e protagonista di reading nei quali mescola poesia e teatralità a una dose massiccia di ironia e musica.
Già invitata a Verona da Poetria nel dicembre del 2013, è autrice delle raccolte Nostra signora dei calzini (2008, Ed. Seed), Poesie antirughe (2011, Neo Edizioni), L’amore non si cura con la citrosodina (2013, Neo Edizioni).
Racca, torna a Verona con Poetria portando le sue poesie appassionate, agili come canzoni pop e tuttavia mai banali, confermandosi come una delle voci più originali e sorprendenti della scena italiana e, suo malgrado, eletta dai poetrici come una delle migliori poetesse resistenti del momento.
Con il suo nuovo reading-spettacolo-libro, Consigli di volo per bipedi pesanti (2016, Neo Edizioni), la Signora dei Calzini è l’ospite di punta della serata “Poetria in festa” (Villa Scopoli, Avesa, il 4 giugno 2016), seconda edizione per un micro-festival liquido e leggero dedicato alla poesia d’autore, privato quanto aperto a tutti i poetrici dichiarati o in potenza.
Una festa per la poesia d’autore, sì. Purché sia detta a voce, alta o sussurrata. E niente conferenze, grazie.
Per l’occasione, ad Alessandra Racca abbiamo rivolto tre domande.

Chi è la Signora dei calzini?
È un alter ego, un personaggio-me, un gioco a cui gioco da quando ho iniziato a leggere poesie in pubblico. Inizialmente per timidezza – potevo dire che non ero io a scrivere ed esibirmi, ma lei: la Signora dei calzini – poi per affezione: è un personaggio che mi accompagna da anni e che tengo vicino a ricordarmi che proprio le cose che ci fanno più paura (come leggere in pubblico) nascondono tesori.
Una definizione per la poesia a voce alta.
È poesia scritta per essere condivisa attraverso l’uso della voce e del corpo. Ma può essere anche che il corpo e la voce diano forma “in presenza” a testi scritti per lo più per la pagina.
Chi sono i bipedi pesanti?
Sono io, siamo tutti noi, che dobbiamo fare i conti con la forza di gravità e con il peso di essere umani.
In apertura di Consigli di volo per bipedi pesanti c’è questa citazione di Carl Sandburg: “La poesia è il diario di un animale marino che vive sulla terra e vorrebbe volare”.
Direi che dice tutto, no?

Ascolta e leggi Alessandra Racca

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